APOLLO E DAFNE - The escape of Daphne
(Acrylic on canvas cm. 120 x 100)
... così il dio e la fanciulla, un fulmine lui per la voglia, lei per il timore. Ma lui che l'insegue, con le ali d'amore in aiuto, corre di più, non dà tregua e incombe alle spalle della fuggitiva, ansimandole sul collo fra i capelli al vento. Senza più forze, vinta dalla fatica di quella corsa allo spasimo, si rivolge alle correnti del Peneo e: «Aiutami, padre», dice. «Se voi fiumi avete qualche potere, dissolvi, mutandole, queste mie fattezze per cui troppo piacqui». Ancora prega, che un torpore profondo pervade le sue membra, il petto morbido si fascia di fibre sottili, i capelli si allungano in fronde, le braccia in rami; i piedi, così veloci un tempo, s'inchiodano in pigre radici, il volto svanisce in una chioma: solo il suo splendore conserva. Anche così Febo l'ama e, poggiata la mano sul tronco, sente ancora trepidare il petto sotto quella nuova corteccia e, stringendo fra le braccia i suoi rami come un corpo, ne bacia il legno. (Ovidio)
... so the god and the girl, lightning him out of desire, she out of fear. But he who pursues him, with the wings of love in aid, runs more, does not give respite and looms behind the fugitive, panting on the neck in the hair in the wind. Without more strength, overcome by the fatigue of that spasm race, she turns to the currents of the Peneus and: "Help me, father," she says. "If you rivers have any power, dissolve, changing them, these features of mine that you liked too much." She still prays that a deep numbness pervades her limbs, her soft chest is banded with fine fibers, his hair stretches out in branches, her arms in branches; the feet, so fast in the past, are nailed to lazy roots, the face disappears into a crown: only its splendor remains. Even so Phoebus loves it and, resting his hand on the trunk, he still feels his chest trembling under that new bark and, holding his branches in his arms like a body, he kisses the wood. (Publius Ovidius Naso)
