Volevo fare un lavoro sugli “invisibili” per antonomasia della società: gli homeless. 
Come mostrare però persone che normalmente non vengono viste senza risultare banale?
L’idea nasce dal materiale utilizzato come supporto per il progetto: gli scontrini. Sono fogli di carta stampata che per legge devono tenere traccia di ciò che abbiamo speso, dove e a che ora.
È un oggetto che abbiamo quotidianamente tra le mani, ma che poi finisce per essere perso o buttato perchè spesso ritenuto inutile.
Un oggetto la cui leggibilità è temporanea: con il tempo, infatti, sbiadisce e si perde ogni traccia.

Da qui il paragone con gli homeless, considerati allo stesso modo: persone che esistono, sono presenti, ma di cui la società non si interessa. Diventano così sempre più invisibili fino a perdere ogni loro traccia. 
Così ho deciso di imprimere queste persone su scontrini usati, biglietti del treno e carte termiche.
Ho scelto “Eclissi”, come titolo di questo lavoro, per l’etimologia.
Una parola che significa abbandono e decadimento, proprio come
i protagonisti di questo progetto e del supporto utilizzato.

Ho “rubato” foto ai senzatetto che incontravo per strada.
Le immagini sono state dapprima scontornate, eliminando qualsiasi altro dettaglio che avrebbe distratto o compromesso l’attenzione sul soggetto, e poi portate in bianco e nero, lavorando sui valori tonali per enfatizzare alcuni dettagli.

Il secondo step è stata la stampa. Per imprimere le immagini sugli scontrini ho utilizzato una stampante termica.
Dopo diverse prove, sono riuscita a recuperare un apparecchio professionale che mi ha permesso di stampare su supporti di diverse dimensioni.Così facendo, ho realizzato sia immagini singole, sia piccole composizioni che ritraggono personaggi diversi su diversi scontrini.
WINNER OF NABA COMMUNICATION AWARDS:
- First prize in photography category, 
- First prize visual category 
- Grand Prix​​​​​​​
Eclissi
Published:

Owner

Eclissi

Published: