L'elezione del Presidente della Repubblica Italiana del 2013, inizia il 18 aprile e finisce il 20 dello stesso mese, in un forte clima di instabilità politica, con la ri-elezione di Giorgio Napolitano.

La manifestazione semi-spontanea svoltasi davanti a Montecitorio chiedeva a gran voce l'elezione a Presidente della Repubblica di Stefano Rodotà (candidato dal Movimento 5 stelle), giurista, accademico ed esponente politico legato alla sinistra italiana. 

 

 

Stefano Rodotà è stato eletto per la prima volta deputato con il Partito Comunista Italiano nel 1979, dopo lo scioglimento del PCI (1991) aderirà al Partito Democratico della Sinistra del quale diverrà primo presidente del Consiglio nazionale. Uscirà definitivamente dal Parlamento nel 1994 per continuare a dedicarsi all'insegnamento accademico.

La manifestazione poteva sembrare, ai più, indetta dallo stesso Movimento 5 stelle che aveva candidato l'ex PCI, in realtà i militanti delusi del Partito Democratico (che non accettò Rodotà come 'proprio' candidato)  andavano per la maggiore insieme a quelli di SEL (Sinistra Ecologia e Libertà) che erano ben contenti del fatto che il proprio partito lo avrebbe votato.

Bandiere rosse (non troppo gradite dalla piazza) davanti a Montecitorio.

Di Battista (M5s) discute con un manifestante

Facce perplesse

Il Partito Democratico non gode del favore della piazza

(nonostante molti dei presenti dichiarino di averlo votato alle ultime elezioni)

Mario Michele Giarrusso, M5s

Presente anche Giulietto Chiesa, giornalista e (ex?)politico.

Luca Bertazzoni, giornalista di 'Servizio Pubblico'

Alessandro Di Battista, M5s

I deputati/cittadini del Movimento 5 stelle escono a solidarizzare con i manifestanti

Il circo mediatico si scatena...

...arriva Vito Crimi.

In quei giorni era il capogruppo alla Camera del Movimento 5 stelle.

Gianfranco Mascia (con barba e megafono), leader del 'Popolo viola'.

Promesse elettorali.