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Biodiversity Matters

BIODIVERSITY MATTERS


BIODIVERSITÀ – COS’È

La biodiversità è la varietà e variabilità degli organismi viventi e degli ecosistemi in cui essi vivono o, più semplicemente, la ricchezza di specie (animali, piante, funghi, virus, ecc.) presenti sulla Terra.
BIODIVERSITÀ – PERCHÉ È IMPORTANTE

La biodiversità è fondamentale per il genere umano, dipendiamo infatti dalla natura per molte risorse, funzioni e servizi: 
- risorse: ad esempio cibo, acqua, legno, fibre, principi attivi dei medicinali, ecc.;
- funzioni e servizi: fotosintesi, impollinazione delle piante, riciclo dei nutrienti, regolazione del microclima, mitigazione dell’inquinamento, regolazione e purificazione dell’acqua e del suolo, protezione da inondazioni e frane, funzioni sociali e ricreative, funzioni didattiche e formazione di posti di lavoro, funzioni estetico-architettoniche, ecc.​​​​​​​
BIODIVERSITÀ – DA COSA È MINACCIATA

Moltissime attività umane rappresentano una grave minaccia per la biodiversità, ad esempio, tra le principali: distruzione e frammentazione degli habitat, cementificazione e consumo di suolo, inquinamento di aria, acqua e suolo, sovrasfruttamento delle risorse ittiche, forestali e dei terreni, introduzione di specie alloctone, ecc.
BIODIVERSITÀ – LA NATURA IN CITTÀ

Le nostre città, nonostante siano principalmente percepite come artificiali e pesantemente antropizzate, presentano una ricca biodiversità. Infatti, ponendo maggiore attenzione, oltre che nelle aree prettamente verdi come parchi e giardini o campi agricoli, è possibile osservare moltissime specie che si sono adattate a sopravvivere anche in ambienti difficili come le strade e tra le nostre case e palazzi. Prendendo d’esempio il Parco Est delle Cave, situato proprio tra 5 città (Brugherio, Carugate, Cernusco sul Naviglio, Cologno Monzese e Vimodrone), possiamo osservare quasi un centinaio di specie vegetali, di cui purtroppo quasi il 30% è rappresentato da specie alloctone e invasive, e possiamo osservare inoltre più di 100 specie di uccelli e mammiferi a cui bisogna aggiungere i rettili, gli anfibi, aracnidi e tutti gli insetti – anche in questo caso, purtroppo, sono presenti diverse specie alloctone e invasive che minacciano la sopravvivenza delle specie autoctone.
BIODIVERSITÀ – A CERNUSCO SUL NAVIGLIO

Come accennato in precedenza, le nostre città presentano una ricca biodiversità. Ad esempio, monumenti, tetti, muri e ruderi possono essere casa di alcuni rettili come la lucertola muraiola (Podarcis muralis) e il geco comune (Tarentola mauritanica); i palazzi, sottotetti e cascine sono invece gli habitat prediletti dalla rondine (Hirundo rustica), dal balestruccio (Delichon urbicum) e dai rondoni (Apus apus) per la costruzione dei loro nidi dove passare primavera ed estate prima di migrare nuovamente negli areali di svernamento; gli arbusti e i cespugli risultano fondamentali per le specie che costruiscono nidi ad altezze minori come il pettirosso (Erithacus rubecula), il codibugnolo (Aegithalos caudatus) e la più rara averla piccola (Lanius collurio), ma anche per i mammiferi come il moscardino (Muscardinus avellanarius), mentre gli alberi ad alto fusto risultano fondamentali ad esempio per il picchio rosso maggiore (Dendrocopos major), il picchio verde (Picus viridis), la cinciallegra (Parus major) e la cinciarella (Cyanistes caeruleus). Sul far della sera è inoltre possibile osservare pipistrelli e ascoltare il canto di diversi rapaci notturni come la civetta (Athene noctua), l’assiolo (Otus scops) e il più raro barbagianni (Tyto alba). Infine, se abbastanza pazienti e fortunati, è possibile osservare anche la volpe (Vulpes vulpes) soprattutto nelle ore crepuscolari.
BIODIVERSITÀ – IL PROBLEMA DELLE SPECIE ALLOCTONE

Le specie alloctone rappresentano una delle tante minacce che incombono sulla biodiversità. A Cernusco sul Naviglio, come in molte altre aree sul territorio nazionale, è presente lo scoiattolo grigio nordamericano (Sciurus carolinensis) che causa molteplici problemi alla specie autoctona Sciurus vulgaris (scoiattolo comune / rosso) tramite una competizione sia in termini di rifugi che di cibo. Questa specie causa, inoltre, lo scortecciamento degli alberi ed occasionalmente si nutre di uova di uccelli e nidiacei mettendo a rischio anche la loro sopravvivenza. Un altro mammifero alloctono è la nutria (Myocastor coypus) che potenzialmente può causare danni lungo argini e canali tramite le sue attività di scavo e minaccia la riproduzione e sopravvivenza di uccelli acquatici che costruiscono nidi galleggianti su resti vegetali, come la folaga (Fulica atra) e la gallinella d’acqua (Gallinula chloropus). Tra gli uccelli, invece, la specie alloctona più problematica è il parrocchetto dal collare (Psittacula krameri) che entra in competizione, minacciandone anch’essa riproduzione e sopravvivenza, con il picchio rosso maggiore, il picchio verde e l’assiolo. Tra i rettili invece, abbiamo la tartaruga palustre americana (Trachemys scripta), diffusissima a causa dell’uomo in quasi tutti gli specchi d’acqua presenti sul nostro territorio. Tra gli insetti invece, abbiamo ad esempio Popillia japonica e Takahashia japonica che, come si può intuire dal nome specifico, hanno entrambi origini orientali e attaccano diverse specie vegetali, anche pesantemente, causando danni talvolta irrimediabili. Infine, ma non meno importante, e diffusa anch’essa negli specchi d’acqua, è il gambero rosso della Louisiana (Procambarus clarkii) che minaccia pesantemente pesci, anfibi, insetti acquatici e anche le specie vegetali; si nutre infatti di tutto: uova di pesce, di anfibi, insetti e piante acquatiche. Causa, inoltre, destabilizzazione degli argini provocata dalle sue attività di scavo nei canali di drenaggio ed irrigazione, e talvolta, causa anche danni ai raccolti dei campi agricoli circostanti in quanto è in grado di sopravvivere al di fuori dall’acqua per alcune ore.
BIODIVERSITÀ – COSA POSSIAMO E NON DOBBIAMO FARE

Per favorire la sopravvivenza di tutta questa biodiversità nelle nostre città, che già rappresentano un ambiente difficile di per sé, è molto importante che ognuno faccia la propria parte. Dall’avere un adeguato piano del verde comunale da rispettare, allo sviluppare piani e progetti di valorizzazione, potenziamento e tutela validi, al non disturbare inutilmente e rispettare fauna e flora locali, al non alimentare gli animali selvatici come si osserva spesso lungo il Naviglio, e ad aumentare le conoscenze su di essa, almeno quella locale, sia in autonomia (ad esempio tramite guide naturalistiche o partecipando attivamente insieme ad associazioni locali che si occupano anche di ambiente) sia grazie a figure professionali competenti (ad esempio naturalisti) che tramite il loro lavoro di divulgazione scientifica, ma non solo, rappresentano un elemento fondamentale per lo studio, la valutazione e il monitoraggio, la tutela e divulgazione di informazioni sulla biodiversità presente nelle nostre città.
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